Ginocchio del saltatore: cos'è e trattamenti

Ginocchio del saltatore: cos'è e trattamenti

Il ginocchio del saltatore è una lesione situata nel punto di inserzione del tendine rotuleo, causata da eccessiva sollecitazione dello stesso, che determina sovraccarico e quindi infiammazione del ginocchio. Il tendine rotuleo unisce la rotula alla tibia, è estremamente resistente e permette al gruppo dei muscoli del quadricipite di raddrizzare la gamba. Durante il salto, questo gruppo di muscoli raddrizza attivamente l’articolazione del ginocchio per indurre il sollevamento da terra e, in seguito, stabilizzare l’atterraggio, frenando il movimento di accelerazione orizzontale associato allo stesso.

L’infiammazione del tendine rotuleo viene riscontrata di frequente in chi gioca a basket, pallavolo o pratica altre attività in cui si salta, si cambia di frequente direzione e si causa un ripetitivo caricamento del tendine inferiore della rotula, come l’atletica. È da distinguere dalla sindrome di Osgood-Schlatter, una condizione tipica dei giovani in fase di sviluppo, che causa un’infiammazione della tuberosità tibiale e, nella maggior parte dei casi, si risolve in modo spontaneo nell’arco di uno o due anni. Il ginocchio del saltatore, invece, richiede un trattamento specifico e un’azione di prevenzione.

Cause e sintomi del ginocchio del saltatore

Salti ripetuti, frequente cambiamento di direzione e sollevamento pesi con carichi di lavoro eccessivi sono tutte comuni cause di sovraccarico del tendine rotuleo negli atleti di età compresa tra i 15 e i 35 anni. In tutti questi casi, a causa degli sforzi ripetuti, nel tendine possono verificarsi microlesioni, fino ad arrivare alla degenerazione del collagene. Altri fattori sono l'accorciamento dei muscoli del quadricipite e l'essere in sovrappeso, così come un'insufficiente flessibilità dei muscoli della coscia e del muscolo quadricipite o un cattivo allineamento (ginocchio valgo o piedi piatti).

Il primo sintomo di tendinopatia rotulea a presentarsi è il dolore nella parte anteriore del ginocchio, che si scatena in una prima fase all’inizio e alla fine dell’attività sportiva, mentre, con il persistere della sintomatologia, può comparire anche durante l’allenamento e perfino a riposo, accompagnato da rigidità. Il dolore e la sensibilità locale aumentano durante le attività che pongono maggior carico sulla zona rotulea (piegamenti sulle ginocchia, corsa, salti, ecc.) e in caso di contrazione dei muscoli del quadricipite. Può essere presente anche gonfiore locale e dolore alla palpazione.

Trattamento del ginocchio del saltatore

Nel trattamento del ginocchio del saltatore, un intervento chirurgico viene generalmente consigliato come ultima risorsa, riservata ai casi più gravi. A oggi esistono pochi dati scientifici convincenti a favore del ricorso alla chirurgia rispetto al trattamento conservativo, che invece è adattabile a seconda dell’estensione o grado della lesione:

  • Grado 1. È possibile continuare l'allenamento, applicando però ghiaccio sulla lesione dopo ogni allenamento o partita, preferibilmente abbinato a massaggi nel punto dolorante e all’utilizzo di un bendaggio del tendine rotuleo o di uno stabilizzatore di rotula;
  • Grado 2: È necessario modificare le attività di allenamento per ridurre il carico sul tendine, per esempio sostituendo salti e scatti con la corsa a passo costante, il nuoto o il jogging acquatico, oppure evitando piegamenti ripetuti e movimenti di raddrizzamento del ginocchio;
  • Grado 3: Bisogna sospendere completamente l'attività fisica che comporta il sovraccarico e sostituirla con il nuoto o la corsa in acqua. Può essere d’aiuto consultare un medico dello sport o un fisioterapista sportivo per ricevere altri suggerimenti in merito alla riabilitazione;
  • Grado 4: È fondamentale il riposo per almeno 3 mesi, affiancando visite specialistiche da un medico dello sport o un fisioterapista sportivo ed eventualmente consultando un chirurgo ortopedico per valutare l'intervento chirurgico a seguito di risonanza magnetica.

Prevenzione del ginocchio del saltatore

Considerato che alla base di questo tipo di infiammazione c’è un meccanismo di sovraccarico che crea microlesioni, agire in prevenzione significa partire proprio dal ridurre il più possibile il rischio di insorgenza. Questo comporta:

  • Esercizi di rafforzamento degli adduttori dell'anca, come i muscoli addominali, della coscia e del polpaccio;
  • Esercizi di allungamento dei muscoli del quadricipite e della coscia;
  • Utilizzo di calzature sportive di buona qualità, con supporto dell'arcata;
  • Prima di ogni allenamento, sessione di riscaldamento con stretching del quadricipite e dei muscoli del polpaccio;
  • Una corretta alimentazione, idratazione e riposo.

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  • Effetto jumping: il Tape System posizionato sopra al tallone agevola il ritorno del piede nella posizione distesa, favorendo lo scarico, ammortizzando l’impatto con il terreno e garantendo un senso di spinta;
  • Sostegni metatarsali: le applicazioni serigrafiche laterali sono studiate per proteggere la caduta dell’arco plantare e delle teste metatarsali, andando a prevenire infortuni;
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